Casa e giardino sono disseminate di micidiali trappole per cani. Una sola foglia infatti può causare la morte di un cucciolo o di un adulto. Proprio come potrebbe accadere per l'edera. Attenzione quindi.
EDERA ( famiglia Apiaceae) Questa pianta presenta foglie e bacche piuttosto velenose che , se ingerite, possono determinare una lieve gastroenterite con nausea, vomito e diarrea fino a difficoltà respiratorie, coma e morte.
ELLEBORO (famiglia Ranuncolaceae) L'intera pianta, sia per il contatto sia per ingestione è molto tossica, dando iper salivazione, coliche,vomito,diarrea sanguinolenta, fino a disturbi cardiaci, paralisi, convulsioni.
FICUS ( famiglia Moraceae) Il ficus, pianta a foglie ovali, può determinare sintomi gastroenterici se, oltre a queste, ne viene ingerito anche il fusto. In tal caso il cane può presentare vomito e diarrea: anche il solo contatto può determinare la formazione di vesciche sulla cute e mucose. Di rado si ha risentimento renale.
FILODENDRO ( famiglia Araceae) Le foglie a cuore, i loro picciuoli e il fusto possono determinare edema linguare e stomatite, formazione di vescicole sulla cute, coinvolgimento dei reni e dell'apparato respiratorio.
MUGHETTO ( famiglia Convallariaceae) L'intera pianta può essere molto velenosa se ingerita dai nostri cani, determinando diarrea, vomito, difficoltà respiratorie, aritmie e crampi.
OLEANDRO (famiglia Apocynaceae) Questa pianta molto diffusa in tutta Italia, è un vegetale estremamente velenosa in tutte le sue parti, in special modo nelle foglie, ricche di glucosidi cardio tossici, se ingerite ucciderebbe, per arresto cardiaco non solo i nostri cani ma anche animali molto più grandi uomo compreso.
ORNITOGALO ( famiglia Liliaceae) L'ingestione del bulbo di questa pianta può determinare vomito, forte apatia e perdita dell'appetito fino a problemi ancora più gravi quanto l'insufficienza renale ed epatica.
RODODENDRO ( famiglia Ericaceae) Pianta molto diffusa, le cue foglie, per ingestione, causano vomito, nausea,forte salivazione,diarrea, depressione,coliche, talvolta risentimento renale ed epatico.
GIGLIO ( famiglia Liliaceae) Il cane può intossicarsi per assunzione delle foglie o del bulbo. A seguito di ciò i sintomi evidenziabili nell'animale sono vomito, apatia e perdita di appetito curabili se trattati velocemente.
GLICINE (famiglia Fabaceae) I suoi semi e baccelli, se ingeriti, possono causare forte vomito,diarrea e dolori addominali.
IRIS ( famiglia Iridaceae) Le sostanze tossiche, forse degli alcaloidi, sono localizzate nei bulbi; questi se ingeriti dal cane incuriosito dalla loro forma, possono determinare sintomatologia gastroenterica.
MIMOSA GIAPPONESE (famiglia Iridaceae) L'ingestione accidentale dei suoi semi nel cane può determinare vomito, diarrea sanguinolenta,coliche,tetania e convulsioni.
STELLA DI NATALE (famiglia Euphorbicacea) Le foglie verdi, il suo fusto , più raramente le bratee rosse possono per contatto ,causare irritazione oculare,con congiuntiviti, cheratiti e lacrimazione abbondante. Se tali parti vengono ingerite, il cane presenta anche stomatiti, scialorrea, vomito e diarrea.
SOLANO (famiglia Solanacea) L'assunzione delle bacche può determinare gastroenterite emorragica con forti dolori addominali, seguiti nei casi più gravi, in sintomatologia nervosa.
SPANTIFILLO ( famiglia Aracea) L'ingestione accindentale delle sue foglie e del suo stelo possono provocare soprattutto sintomi gastroenterici, più raramente emorragie e disturbi respiratori.
TASSO (famiglia Taxaccae) Le sue foglie, i suoi semi, il legno e la corteccia sono particolarmente velenosi se ingeriti in virtù dei sintomi essenzialmente nervosi che sono rappresentati da tachicardia seguita da brachicardia, difficoltà respiratoria,alterazione della minzione,dilatazione della pupilla agitazione e tremori che anticipano una stato di estrema depressione, fino alla morte per paralisi cardiaca e respiratoria.
TULIPANO (famiglia Liliacea) L'ingestione accidentale dei suoi bulbi può determinare sintomatologia prettamente gastroenterica, non particolarmente grave.
VISCHIO ( famiglia Lorantacacea) Le bacche di questa pianta, ricche d'alcaloide, sono molto tossiche e , se ingerite, possono determinare vomito e disturbi neurologici, fino a morte per arresto cardio-circolatorio.
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