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Il colore dell’Hovawart
Scritto da Denis Ferretti   

Denis Ferretti

( già pubblicato sul giornalino HCI)

 

In tutti i mammiferi il pigmento è composto da sostanze chimiche dette “melanine” le quali si depositano nella cute e nel pelo sotto forma di granuli. Nel cane conosciamo due tipi di melanina che sono responsabili delle due colorazioni di base e delle loro riduzioni e diluizioni.

L’eumelanina è il pigmento responsabile della colorazione nera (e della diluizione marrone). La feomelanina è responsabile della colorazione bionda. Gli Hovawart neri hanno solo eumelanina, quelli biondi presentano solo feomelanina e i nero-focati le hanno entrambe.

I colori ammessi dallo standard dell’Hovawart sono i seguenti:

  1. nero
  2. nero-focato
  3. biondo

Essi dipendono dall’azione di due geni diversi, ognuno dei quali si esprime in due possibili alleli:

K / k

E / e

 

Il gene K

Il gene dominante K è il gene responsabile dell’eumelanismo completo. Anche il mantello tipico del lupo, che presenta mescolanza di eumelanina e feomelanina, in presenza del gene K, assume la colorazione nera completa.

L’allele dominante K estende la colorazione eumelaninica (nera in mancanza di altri fattori di riduzione) a tutto il pelo e in ogni sua parte. Tutte le aree pigmentate presenteranno perciò una colorazione nera uniforme

Agendo su base non aguti, l’allele recessivo “k” è invece responsabile della colorazione con focature, in cui i peli neri (eumelaninici) e biondi (feomelaninici) sono ben separati, con il nero predominante e il biondo limitato alle sole “sedi fisse” (petto, guance, sopracciglia, parte inferiore degli arti, perineo).

Se non intervengono le riduzioni di colore provocate dal gene “e” (di cui parleremo tra poco), K è dominante su k, quindi il nero è dominante sul nero-focato.

 

Il gene e

La coppia ee è responsabile dell’eliminazione della eumelanina. Il cane può esprimere solo feomelanina. Indipendentemente dalla base su cui agisce, la combinzione ee dà luogo a colorazione bionda.

In sostanza, possiamo dire che la l’allele dominante “E” permette l’espressione di entrambi i tipi di pigmento (nero e biondo), mentre il suo corrispondente recessivo “e” permette l’espressione della sola feomelanina.

Il pigmento delle mucose nei soggetti biondi è molto più debole e sensibile alle variazioni climatiche che nei neri e nei nero-focati. Molti soggetti biondi presentano tartufo decolorato per gran parte dell’anno.

Il gene “e” è epistatico rispetto agli alleli “K” e “k”. Questo significa che la coppia ee impedisce a “K” o “k” di manifestarsi. Ogni soggetto biondo ee, è geneticamente o eumelaninico (KK, Kk) o focato (kk) e potrà trasmettere questa caratteristica ai figli.

L’accoppiamento tra biondo e nero-focato è perciò spesso fonte di sorprese. In alcuni casi nascono cani neri, in altri casi cani nero-focati, a seconda dei geni che si trovano allo stato latente nel patrimonio genetico del genitore biondo. E ovviamente possono nascere anche cani biondi, se il genitore nero-focato è portatore di questa colorazione.

Con tre colori riconosciuti, le combinazioni di possibili accoppiamenti tra diversi colori in questa razza risultano ovviamente essere sei:

  1. nero x nero
  2. nero x nero focato
  3. nero x biondo
  4. nero focato x nero focato
  5. nero focato x biondo
  6. biondo x biondo

Dal punto di vista del genotipo, però il discorso si fa molto più complesso. I soggetti neri, infatti possono essere puri (EEKK), portatori di nero focato (EEKk), portatori di biondo (EeKK) o portatori di entrambi (EeKk). I nero focati possono essere puri (EEkk) o portatori di biondo (Eekk): infine i biondi non possono essere portatori in senso proprio, ma possono essere, allo stato latente, neri (eeKK), focati (eekk) o neri portatori di focato (eeKk). I soggetti puri sono detti “omozigoti”. Quelli portatori sono detti “eterozigoti”.

Uno schema di tutti gli accoppiamenti tra i vari genotipi risulterebbe troppo lungo e noioso per essere trattato in questa sede. Ma in sostanza si tratta di applicare le solite regolette generali ai genotipi dei diversi riproduttori. Basterà quindi ricordare che:

  • omozigote dominante x omozigote dominante = 100% omozigote recessivo
  • omozigote dominante x eterozigote = 50% omozigote dominante, 50% eterozigote
  • omozigote dominante x omozigote recessivo = 100% eterozigote
  • eterozigote x eterozigote = 25% omozigote dominante, 50% eterozigote, 25% omozigote recessivo
  • eterozigote x omozigote recessivo = 50% eterozigote, 25% omozigote recessivo
  • omozigote recessivo x omozigote recessivo = 100% omozigote recessivo

e applicare queste semplici regole sia al gene K che al gene E, tenendo presente che per la legge dell’epistasi la coppia “ee” impedisce al gene [k] di mannifestarsi

 

Tralasciando genotipi e percentuali, è invece molto più veloce e schematico indicare, in base ai fenotipi di partenza, quali siano i colori “possibili” e quali debbano invece essere esclusi a priori.

  1. nero x nero: prevalenza di neri, ma possibili tutti i colori.
  2. nero x nero-focato: possibili tutti i colori
  3. nero x biondo: possibili tutti i colori
  4. nero-focato x nero-focato: prevalenza di nero-focati, ma possibili anche i biondi. NESSUN NERO.
  5. nero-focato x biondo: possibili tutti i colori.
  6. biondo x biondo: SOLO BIONDI. Escluso ogni altro colore

 

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