Italian - ItalyEnglish (United Kingdom)
Home L'Abete Bianco informa Hovawart al lavoro 2
Hovawart al lavoro 2
Scritto da Veronesi Simona   

Veronesi Simona

Rivestono un importanza fondamentale per questa razza le qualità caratteriali. E’ totalmente inutile selezionare soggetti morfologicamente, e quindi funzionalmente belli ed in tipo, se gli stessi per carenze di doti psichiche non sono in grado di assolvere i compiti che l’uomo da secoli gli ha devoluto. Proveremo a tracciare il profilo caratteriale dell’hovawart non solo più adatto per il lavoro - IPO - ma anche per la famiglia che vuole un vero cane da guardia/difesa equilibrato e sicuro. Nell’Hovawart con un buon profilo caratteriale la tempra deve essere almeno media. Il buon soggetto non deve temere né lo sparo né la minaccia del bastone, mantenendo l’equilibro mentale nelle situazioni stressanti o quando subisce pressioni psicologiche e fisiche notevoli. Ricordiamoci sempre che un buon livello di tempra garantisce che il nostro amico non solo abbia la forza mentale per assolvere al suo compito di difensore, ma anche si dimostri sempre un compagno di vita affidabile per noi e per i nostri famigliari. In ogni attività lavorativa o sportiva che si intende intraprendere con il nostro fido, sempre saremo costretti a confrontarci con il livello della sua tempra. In considerazione della sua mole e della sua potenza fisica si può dire che generalmente l’Hovawart è un cane dotato di un temperamento abbastanza vivace. Nel gruppo dei cani da utilità potremmo dire che l’Hovawart è in grado di ricordare abbastanza da vicino la potenza fisica e la struttura di un Rottweiler, mantenendo però una velocità ed uno scatto simile a quello di un Dobermann. Tutto questo è possibile grazie ad un buon temperamento e ad una soglia di stimolo particolarmente bassa. E’ proprio grazie al temperamento che l’Hovawart viene impiegato con successo nelle gare d’agility di tutta l’Europa del nord. Un buon soggetto da lavoro e da famiglia deve avere un giusto livello di aggressività che gli permetta, pur mantenendo sempre il giusto equilibrio, di reagire con forza nelle situazioni di pericolo. Discorso diverso può essere fatto per soggetti destinati ad impieghi più gravosi quali l’utilizzo per l’esercito, per le forze di polizia, la guardia e la difesa personale. Altro fiore all’occhiello di questa meravigliosa razza è la docilità. L’Hovawart si dimostra sempre estremamente docile, caratteristica che gli permette di essere addestrato con estrema facilità. Questa caratteristica è ancora più importante se il soggetto viene gestito da una persona inesperta; mentre il professionista è in grado di sopperire ad una eventuale carenza di docilità del cane con le tecniche di addestramento, per il neofita un cane docile vale tanto oro quanto pesa. Se poi si aggiunge che l’Hovawart ha una maturazione particolarmente tardiva, rimanendo cucciolone a lungo , ecco spiegato il successo di questa razza soprattutto come cane ambivalente: da famiglia e da lavoro. In un buon soggetto, in considerazione della memoria di razza, la docilità deve essere sicuramente marcata. Come dicevamo la razza Hovawart nasce e guadagna fama nel corso dei secoli soprattutto come cane da guardia. In un cane da guardia, inteso come un incorruttibile Cerbero, la socialità non è affatto una dote importante (vds. Pastore Maremmano-Abbruzzese n.d.r.). Ma nell’Hovawart la capacità di essere un formidabile guardiano deriva da una innata e marcata territorialità e bisogna sempre ricordare che questo cane è anche un grande cane da utilità. Il buon cane da utilità deve essere molto sociale e quindi l’Hovawart, che rispecchia la tipicità della razza, deve avere una socialità almeno marcata. Solo un cane con questa dote ad alti livelli può permettersi di essere un cane da sport, da famiglia, da soccorso, da polizia e da pet-terapy. Altre due sono le prerogative fondamentali del buon cane da lavoro e, quindi, anche dell’Hovawart da lavoro: l’istinto predatorio ed il morso. Entrambe queste qualità, insieme con l’aggressività, fanno parte del patrimonio genetico che il cane ha mutuato “in toto” dai sui antenati. Per i cani che devono essere impiegati in attività specifiche di ausilio all’uomo l’istinto predatorio è fondamentale perché ci permette di avere un punto di appoggio su cui basare le tecniche ed i programmi di addestramento. Nel cane impiegato nei brevetti di lavoro la presenza di un marcato l’istinto predatorio, considerata “conditio sine qua non”, deve essere accompagnato da un morso genetico secco e potente. A chiunque abbia deciso di dividere parte della propria vita con un esemplare di questa bellissima razza, consigliamo comunque di ricercare un soggetto che si avvicini il più possibile all’ideale che abbiamo descritto.

lavoro_3 lavoro_4

 

 

    enci1                                   fci1